Quel genio di Walt, nato il 5 dicembre 1901

La fantasia, la determinazione, il coraggio di un ragazzo americano- di Antonietta Doria-

L’immagine e la musica, grazie a lui, hanno danzato creando poesia: parliamo di Walter Elias Disney, per tutti Walt Disney, nato il 5 dicembre 1901.

Walt Disney è stato tutto: disegnatore, animatore, cineasta, doppiatore, produttore cinematografico, imprenditore. E’ stato il prima a creare parchi a tema, Disneyland è infatti il primo in assoluto di una lunga serie, in cui fantasia, magia, poesia, incantano grandi e piccini.Chi non vi è mai stato davvero non può capire dove può arrivare l’immaginazione.

In 34 anni di onorata carriera, Walt Disney ha ricevuto 26 Oscar e 4 onorari per Topolino,  Biancaneve e i sette nani, Fantasia ed  il David di Donatello come migliore produttore straniero per Lilli il vagabondo.

Padre di origine inglese e precedentemente avi francesi, la madre tedesca. Walt visse a Marceline, Missuri, poi a Kansas City dove Walt, dove, con con il padre malato, Walt e i fratelli, lavoravano nell’impresa paterna di distribuzione di giornali. Lavorò poi come venditore di bibite e giornali sui treni che gli permetteva di viaggiare molto, occupandosi poi delle illustrazioni del giornalino scolastico. Con l’avvento ella Prima Guerra Mondiale, modifica la sua data di nascita sul passaporto, per poter diventare autista volontario di ambulanze, venendo a far  parte delle Croce Rossa statunitense in Francia. Tornato poi negli Stati Uniti trovò un’occupazione presso un’agenzia pubblicitaria.

Con una cinepresa in un garage iniziarono i suoi primi esperimenti. Inizia così a creare filmati. Il suo biglietto da visita, da lui steso realizzato, recitava: «Walt Disney. Cartoonist. Comic Cartoons. Advertising Cartoons. Animated Motion Picture Cartoons».

Walt Disney  si trasferì ad Hollywood dove iniziarono i contratti per la realizzazione di film.  Nel 1926 i Disney Brothers Studio cambiano nome in Walt Disney Studio, per poi diventare Walt disney production  nel 1928. Lillian Bounds, una delle dipendenti dello studio con mansioni di assistente animatore  sposò Walt Disney il 13 luglio 1925. Di qui la sua vita fu costellata di offerte, quote di guadagni, marchi.,animazione. Seguì un periodo di depressione, la nascita della figli Diane Marie, poi l’adozione di Sharon Mae.

I cartoni più belli di ogni tempo portano la firma di Walt Disney, lui è arrivato dove altri non osano immaginare.

Intanto accuse di antisemitismo e di essere simpatizzante nazista e agente in incognito dell’FBI, divulgate da un biografo e smentite da familiari ed ex collaboratori, tendettero ad offuscarne l’immagine.

Nel 1964 gli fu conferita la più alta onoreficenza statunitense:la medaglia presidenziale della libertà e nel 1966 Walt Disney morì per un tumore al polmone sinistro all’età di 65 anni. Ronald Regan, allora Governatore della California, ebbe a dire “Da oggi il mondo è più povero” .In Italia Epoca mise in copertina un Topolino piangente in sua memoria.

Uno degli ultimi sogni di Walt Disney fu veder crescere il CalArts, California Institute of Art, l’università d’arte privata  a cui donò parte del terreno del suo ranch e ch sovvenzionò in ogni modo. L’ultimo sogno. Lilian e la figlia Diane col marito Ron continuarono ad occuparsene. Oggi CalArts è una delle più grandi università indipendenti della Caifornia. Un altro sogno realizzato, perchè come era solito dire Walt Disney, “Se puoi sognarlo, puoi farlo”.

Sergio Del Vecchio Sergio Del Vecchio

Sergio Del Vecchio

Dottore commercialista, giornalista pubblicista, appassionato d’arte, di musica e di fumetto. Ama leggere, disegnare e dipingere. Nel suo percorso professionale si è occupato di formazione e terzo settore. Ha costituito l’Associazione Salerno Attiva – Activa Civitas con cui ha organizzato a Salerno 10 edizioni di VinArte, un format di successo che univa il mondo del wine all’arte nelle sue declinazioni. Nel 2017 è tra i fondatori dell’Associazione culturale Contaminazioni, con cui ha curato diversi eventi e l’edizione del libro “La primavera fuori, 31 scritti al tempo del coronavirus” di cui è anche coautore. Colleziona biciclette e tra i fornelli finge di essere un grande chef.

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