Alla Imagine’s Book Contaminazioni d’ Autore
La bellezza e la forza delle parole- di Claudia Izzo
“Contaminazioni”, l’Associazione culturale salernitana che porta nel nome il senso più profondo del suo agire, ha ricominciato gli incontri alla Imagine’s Book di Salerno.E si ricomincia nel periodo autunnale, quando l’atmosfera è quella giusta. Contaminazioni scende in campo, dunque, con Contaminazione d’Autore- Crocevia letterario- un progetto in grado di unire sensibilità diverse, tra scrittori, artisti, musicisti, registi; una contaminazione di parole, tratti, anime, per andare via più arricchiti.
Il tutto inizia col progetto grafico dell’evento cura del graphic design Antonio Iovane, dove la cura e la poesia delle immagini si stringono in un abbraccio, perchè ogni incontro è unico. Il tutto si conclude, poi, con il rituale brindisi che coinvolge tutti grazie ai prodotti della Pasticceria Svizzera di Salerno, perchè i prodotti narrano storie legate al territorio ed a noi stessi.
Presenti all ‘incontro Gianni Scudieri con i suo ultimo libro “Una disperata ricerca“(Tullio Pironti Editore) e la scrittrice Francesca G. Marone, autrice di “Poche rose, tanti baci” (Castelvecchi), il violinista, autore, arrangiatore, compositore e musico pittore Vito Mercurio e Carmela Forlenza, artista dedita alla poesia visiva. A far da cornice le letture a cura della docente Antonella Mazzeo.
Immancabile la vecchia Remington sul tavolo attorno a cui si snoda il narrare con pochi elementi a riassumere i testi presentati : un LP del mitico Elvis ed una rosa rossa.
Quella forza che sconvolge e trascina chiamata amore, conduce la penna di Scudieri nel portare il suo protagonista in una affannosa ricerca che si concretizza nella conoscenza di una moltitudine di donne, tutte uguali, tutte diverse.
Storie vissute all’insegna di un presentimento “Vorrei avere una sola donna per tutta la vita, ma sento che non sarà possibile. Vorrei avere dei figli e questo forse mi sarà concesso dal burattinaio che tutto gestisce e tutto comanda; penso che avrò anche una moglie cui darò tutto il mio amore, ma che tradirò continuamente”, mentre tra le pagine a far da sottofondo è il migliore rock degli anni 60/70, tra cui quello di Elvis Presley, quello stesso rock che avrebbe contribuito, insieme al fermento dell’epoca, a quella che è stata una vera e propria rivoluzione del costume e dei valori giovanili. Un excursus quello di Scudieri che attraversa l’Italia, la società , la Storia e scandaglia il desiderio d’amore.
E la contaminazione dell’incontro si irradia: è il maestro Vito Mercurio a tessere la trama della musica nel tempo. Lui che ha collaborato con Roberto De Simone, Pino daniele, La Nuova Compagnia di canto popolare, Edoardo Bennato, Giorgio Gaber, Albano e Romina, Robero Murolo, Fausto Leali e tanti altri… Per il maesto Mercurio l’arte resta pura ribellione ed espressione autentica della nostalgia.
La poesia visiva diviene contaminazione di diversi linguaggi nelle opere dell’artista Carmela Forlenza, parola che diviene segno visivo, immagine.Nelle sue opere si assiste alla sublimazione dei materiali e i cammini si fanno tortuosi nella ricerca di Dio.
Costretta a fare i conti con l’imminente morte del padre, assente e lontano, uomo da “pochi abbracci, pochi gesti, pochi corpi”, la protagonista descritta nel libro della Marone, “Poche rose, tanti baci” è costretta a fermare il tempo prima che sfugga via per sempre anche se è cosciente di tutto e dice “se avessi fatto l’errore di ammetterti nel mio cuore per un solo momento lo avresti spaccato in mille pezzi”.
Eccola la commedia dell’incomunicabilità, quando il tempo è poco e la vita e’ andata come andata, perchè “l’inferno è assenza”. Un romanzo, questo della scrittrice partenopea, che ci regala finezza estrema nel suo tratteggiare sentimenti, tra vuoti e pieni, dove, a colazione, persino un cornetto vuoto s’intona ad uno stato d’animo ed alla vita degli ultimi tempi.
Tra ricordi e riflessioni si comprende che “esiste un momento preciso in cui si inizia a perdere l’amore. E in quel crocevia di distrazioni e inganni ci perdiamo anche noi…” E la protagonista si trova scaraventata su atri pianeti in cui il padre ha vissuto ma dove lei non avrebbe mai voluto atterrare. “Chi sei? sei stata davvero il vero amore di mio padre?”
Perchè in una vita, che lo si voglia ammettere o no, tra tanti amori ce n’è uno vero, uno solo, che completa in modo perfetto e ridà la vita. Ed in un girotondo di rose e biglietti che si perdono nel tempo “poche rose, tanti baci”, gli orologi scandiscono il tempo, intrappolando tra lancette e meccanismi, quello che merita di essere ricordato. Per sempre.
