Giappone-Kyoto, i templi ed i giardini storici

Se Tokyo è l’avanguardia, Kyoto è la tradizione- di Maria Gabriella Alfano

Kyoto è una metropoli di circa 1,5 milioni di abitanti. E’ la città in cui sono più forti le espressioni della cultura nipponica.

Lo comprendo quando entro nei palazzi imperiali e nei templi buddisti e shintoisti dove assisto con discrezione ad alcuni riti propri di queste due religioni, tra cui un matrimonio.

I giardini sono la parte più affascinante di Kyoto.

E’ il mese di novembre, il periodo ideale per ammirare “il foliage”, la mutazione di colore delle chiome degli alberi che in autunno assumono i colori caldi del rosso, dell’arancio, dell’ocra, del giallo del marrone.

La maggior parte dei luoghi sacri è circondata da parchi e giardini che sono parte integrante dei templi e fanno dimenticare il caos della città, inducendo al relax e alla meditazione.

Non posso visitarli tutti, devo limitarmi a quelli più significativi.

Comincio dal Ryoan-Ji garden, il più celebre giardino zen. In questo giardino, in roccia e ghiaia, emblema dell’armonia e della semplicità, fin dal 1450 si riunivano i monaci per meditare.

Per arrivare al tempio attraverso un bellissimo giardino con un grande stagno coperto di ninfee.

A poca distanza c’è il Golden pavillon, uno degli edifici più visitati del Paese. E’ un tempio buddista rivestito di lamine d’oro, circondato da uno stagno. Il tempio lascia a bocca aperta per la sua bellezza che si esalta quando i raggi del sole illuminano l’edificio. E’ allora che l’oro si riflette nello stagno creando effetti fantastici.

Intorno al tempio c’è un bellissimo giardino, progettato secondo i canoni del periodo Muromachi che attribuivano molta importanza al rapporto tra le costruzioni e lo spazio circostante.

Mi perdo nei giardini che sono di una bellezza indescrivibile e mi abbandono alle sensazioni che mi comunica l’ambiente naturale, respiro il profumo del muschio, ascolto il fluire dell’acqua nei canali e nelle fontane. Mi accompagna il cinguettio dei tanti uccelli che abitano la vegetazione. La città sembra ancora più lontana.

Maria Gabriella Alfano Maria Gabriella Alfano

Maria Gabriella Alfano

Architetto con specializzazione in pianificazione urbanistica, giornalista. Ha lavorato per molti anni nel settore pubblico occupandosi di piani, progetti e opere strategiche. E' stata presidente dell' Ordine degli Architetti di Salerno, direttore del trimestrale progetto "Progetto". Commissaria delle Riserve Naturali Foce Sale Tanagro e Monti Eremita Marzano e componente del Consiglio direttivo di Federparchi. E' presidente dell' Associazione Culturale L'IRIDE di Cava de' Tirreni. Viaggia spesso in tutto il mondo. Sposata, due figli, vive con il marito Pietro e due gatti.

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