Illustrati a Napoli i progressi della Rete Ferroviaria Italiana
Visita alla nuova Sala di Controllo della circolazione dei treni-
La stragrande maggioranza dei viaggiatori ferroviari, una volta saliti in carrozza e seduti nel posto assegnato, immersi nella lettura del giornale, nella conversazione o nella visione del panorama (senza mai abbandonare l’uso di dispositivi elettronici…), ignora la presenza e la complessità dei sistemi tecnologici che stanno alla base del governo e della gestione del movimento dei treni e delle persone trasportate. E magari molti sono pronti ad adombrarsi ad ogni minimo rallentamento del convoglio.
Il Collegio degli ingegneri ferroviari italiani C.I.F.I. si è incaricato di colmare varie lacune di informazione, presentando pubblicamente i progressi tecnologici e funzionali resi possibili dagli investimenti effettuati, e le evoluzioni future della rete in accordo con i progetti europei.
A tal proposito è stata recentemente organizzata a Napoli una visita tecnica alla Sala di Coordinamento e controllo circolazione (CCC) dei treni del nodo partenopeo, preceduta da un convegno in cui, come ha efficacemente sintetizzato il coordinatore dell’iniziativa ing. Francesco Favo, dirigente Rfi e preside della sezione CIFI di Napoli, sono stati approfonditi tutti gli aspetti del “cervello” del sistema ferroviario italiano in continuo lungimirante ammodernamento per essere al passo con le sfide della globalizzazione.
L’evento ha avuto inizio con la relazione dell’ing. Stefano Sberna, Responsabile Area Circolazione Napoli, che ha illustrato le modalità tecniche ed operative con cui la circolazione sugli oltre 16.000 km di rete (la metà a doppio binario) viene gestita grazie alla continua collaborazione tra la Sala Operativa Nazionale e i quindici Centri di Coordinamento Circolazione Territoriali. La prima, supervisiona la circolazione dell’intera rete ferroviaria, assicura gli standard di movimento dei treni a lunga percorrenza la cui puntualità è da considerare prioritaria per evitare conseguenze negative su tutto il sistema, e monitora le condizioni dell’infrastruttura; le seconde hanno il compito di controllare in tempo reale standard di regolarità, di effettuare la diagnostica dell’infrastruttura, di gestire le informazioni al pubblico e, soprattutto, di colloquiare con il Centro.
Il complesso Nodo di Napoli è tra i più importanti del Sud Italia, la sua Sala “osserva” istante per istante nelle ventiquatt’ ore la circolazione di circa 950 treni/giorno, verificando lo stato di efficienza della infrastruttura ferroviaria e coordinando la gestione del traffico al verificarsi di emergenze e criticità rilevanti.
Il relatore ha illustrato gli strumenti e le funzionalità a disposizione degli operatori, altamente specializzati, della Sala Controllo di Napoli, in grado di gestire più linee e stazioni contemporaneamente, con l’obiettivo di garantire sempre e comunque il massimo grado di sicurezza della circolazione.
Subito dopo, ha fatto sognare i presenti l’ing. Santo Santacaterina, illustrando i principali interventi di ammodernamento della rete già eseguiti e quelli previsti nell’area di Napoli, che ad oggi rappresenta un importante nodo per il Corridoio 5 “Helsinki – La Valletta”, nell’ambito delle reti TEN-T (Trans European Transport Network), collegamento strategico del Sud Italia con il Nord Europa.
L’ingegnere non ha potuto evitare qualche sigla, riferendo che tra i progetti più importanti sta diventando realtà il nuovo Piano Regolatore Generale della stazione stessa che ha il fulcro nel moderno Apparato Centrale Computerizzato (ACC) di Napoli. Nello specifico è prevista la sostituzione di un vecchio apparato ACEI (Apparato Centrale Elettrico ad Itinerari), un sistema glorioso, ma oramai obsoleto, con l’ACC al momento più innovativo d’Italia per i metodi automatici di supervisioni tecnico-funzionali all’avanguardia. Anche agli operatori il compito viene facilitato in quanto la Sala Controllo e Comando di Napoli passerà da una predisposizione ad “anfiteatro”, disegno tecnologicamente antico, ad un assetto ad “isole” dove le postazioni sono in sinergia tra loro, facilitando il lavoro e le comunicazioni tra gli addetti.
Nella relazione ampio spazio è stato dato ai progressi che sta raggiungendo l’erogazione delle informazioni al pubblico sia audio che video (che ne ha sentito il bisogno per lungo tempo), ora completamente automatizzata con un decisivo salto di qualità nella esattezza e tempestività delle notizie fornite ai viaggiatori, specialmente in caso di situazioni perturbate.
Non poteva mancare il contributo della società Ansaldo Hitachi STS, uno dei principali partner industriali di RFI, intervenuta con gli ingegneri Ferrero e Viviani che hanno ricordato come il know – how dell’azienda, presente in Italia e all’ estero, ha consentito di perseguire svariati obiettivi strategici, quali: sostenere e facilitare l’evoluzione e migrazione tecnologica di RFI, risolvere i problemi operativi che emergono in tutte le fasi realizzative e collaborare alla progettazione di soluzioni standardizzate replicabili su scala nazionale.
Dopo il coffee break i convenuti hanno potuto verificare di persona quanto comunicato in precedenza dai relatori, nel corso della visita alla sala CCC, vero “cuore pulsante” del sistema ferroviario. Hanno avuto modo di comprendere le molteplici attività che tutti i giorni, 24 ore su 24, vengono svolte dagli operatori di RFI. Il loro impegno, davvero straordinario, permette ai treni di circolare su tutta la nostra rete il cui intreccio e la cui complessità la fanno assomigliare ad una fitta maglia lavorata ai ferri, per garantire il costante soddisfacimento della domanda di mobilità in Italia ed assicurare la qualità ed efficienza del servizio di trasporto pretese dai viaggiatori.
Infine, è apparso giusto evidenziare come l’avanzamento tecnologico abbia giovato ai risultati dell’azienda Ferrovie dello Stato che ha consolidato l’anno 2018 con ricavi che per la prima volta hanno superato il muro dei 10 miliardi, un utile netto di 559 milioni in aumento dell’1,3%, un ebitda di 2,5 miliardi (+7%), e ricavi record di 12,1 miliardi (+30%), così ponendo solide basi per il 2019.
Redazione SalernoNews24.it
