L’antica Cappella delle Anime del Purgatorio nel cuore di Salerno

Culturaurbana – di Daniele Magliano-

A un passo dal Natale, la più bella e gioiosa festa dell’anno, ci ha lasciati, purtroppo, un personaggio conosciuto e stimato da tutti noi salernitani, proprietario e gestore  di un’antica e pregiata impresa artigiana dolciaria, unica nel suo genere, che  ha caratterizzato la storia della città e che avrebbe compiuto proprio quest’anno  un secolo e mezzo di attività commerciale.

Mario Pantaleone non è più! La celebre pasticceria sorge  su una delle vie storiche più caratteristiche della città, via Mercanti, l’antica via Drapparia, così denominata in quanto l’asse viario era caratterizzato, già nel medioevo, dalla presenza di grandi attività artigiane e commerciali, definendosi come il  cuore pulsante dell’economia salernitana. Affacciano su di essa  chiese e palazzi di alto pregio storico-architettonico come Palazzo Pinto, Palazzo Carrara, la chiesa di San Gregorio, quella del Santissimo Crocifisso. E, proprio in prossimità di Palazzo Pinto, nei locali oggi occupati dall’antica pasticceria Pantaleone, in corrispondenza dell’incrocio con via Duomo, sorgeva un tempo una vecchia cappella, realizzata per volere della famiglia Greco e  dedicata ai santi Giuseppe e Vito, eretta canonicamente con bolla del 27 febbraio 1629, su di un’area  occupata, in precedenza, da  un’antica chiesa longobarda dedicata a san Vito.

  

La cappella  viene  citata nel 1715 : “ Sancto Antonis Patavini, vulgo sancto Antoniello…..”, dopo qualche anno passa alla famiglia Farao.  Nel 1762 è evidenziata come “ Cappellam publicam sub invocatione S. Antonii, vulgo li Morticelli….”. Nel 1736  all’interno di essa si appoggia la Congregazione delle Anime del Purgatorio. Subisce numerose visite pastorali e  l’ultima risale al 1803. Dopo  70 anni la Confraternita delle Anime del Purgatorio si trasferisce nel soppresso monastero di San Giorgio, perdendo il suo uso sacro. Nel 2006 la facciata dell’ex cappella di Sant’Antoniello viene sottoposta ad un intervento di riqualificazione, con il recupero di tutti gli intonaci, gli stucchi e i marmi del portale che rendono la facciata della chiesetta un gioiello  architettonico di elevata qualità. Durante il restauro è stata evidenziata anche una pregevole finestra trilobata. Tutti  questi  lavori sono stati eseguiti da Marcello Ragone mentre i dati storici della piccola chiesetta sono stati frutto degli studi dello storico salernitano Vincenzo de Simone.

 

Daniele Magliano

Architetto- giornalista che ama approfondire tematiche di architettura, urbanistica, design, ma anche di storia, evoluzione e curiosità riguardanti oggetti di uso quotidiano. Mi piace, in generale, l'arte della costruzione: riflesso del nostro vivere in quanto unisce passato, presente e futuro prossimo di una comunità.

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