La città giardino

L’importanza del verde urbano per il nostro benessere psico-fisico.- di Maria  Gabriella Alfano-

Quattro persone su cinque vivono in città, molte altre vi si recano ogni giorno per lavorare, per studiare, per trascorrere il tempo libero.

Con l’aumento della popolazione cresce anche l’inquinamento provocato dagli impianti di riscaldamento, dalle auto, dal rumore, dalle polveri sottili.

La qualità dell’aria è sempre più scadente e in numerose città è sempre più frequente il superamento della soglia di guardia per l’inquinamento dell’aria, con le gravi conseguenze sulla salute delle persone. Un dato preoccupante e significativo è l’aumento delle patologie respiratorie, comprese quelle di natura allergica, collegate alla qualità dell’ambiente.

Per migliorare la qualità dell’aria, al di là delle politiche di riduzione delle fonti inquinanti su cui, per fortuna, stanno lavorando numerosi Comuni, molto può fare il verde urbano.

E’ noto che, attraverso i processi di fotosintesi le piante rilasciano ossigeno, assorbono il CO2, filtrano le polveri sottili. Parchi e giardini devono essere parte integrante della pianificazione urbana.

La presenza del verde nelle città è stata prevista fin dal 1968 del secolo scorso, anno in cui il D.M. 1444 stabilì che nello strumento urbanistico comunale dovessero essere garantiti per ogni abitante almeno nove metri quadri di verde pubblico attrezzato per il gioco e lo sport.

Sono quantità minime che il Piano comunale può incrementare o può integrare, coinvolgendo anche i soggetti privati per condividere i costi di gestione.

I giardini pubblici in cui oltre agli alberi, agli arbusti, alle aiuole fiorite, sono collocate panchine, giochi per bambini, aree cani ed altre attrezzature per la fruizione da parte dei cittadini, rivestono importanti funzioni ricreative, di incontro e di relazione e di interazione.

Per aumentare il verde urbano, molto possono fare anche i regolamenti edilizi comunali.

Alcuni comuni hanno, ad esempio, previsto che nelle zone di nuova edificazione siano destinate a verde condominiale le aree confinanti con la strada pubblica. Questi giardini privati, sommati al verde delle fasce alberate stradali, assicurano ai quartieri un polmone verde che mitiga l’impatto inquinante del traffico stradale. L’ombra degli alberi sulle facciate, inoltre, nei mesi estivi contribuisce a contenere gli effetti del sole sulla temperatura interna degli alloggi.

Altri comuni, con il supporto di associazioni ambientaliste o di altre aggregazioni dei cittadini, hanno destinato le aree di “verde interstiziale”, cioè i piccoli appezzamenti di terreno posizionati tra un edificio e l’altro, a “orti urbani” che sono stati assegnati agli abitanti del quartiere per l’utilizzo senza scopo di lucro.

Un’ottima strategia per garantire la cura di queste aree, spesso abbandonate all’incuria, con un’operazione di grande importanza sociale ed ecologica.

Altro impiego del verde è quello che può esplicare se lo si colloca ai margini delle autostrade e delle strade a scorrimento veloce, creando fasce piantumate capaci di mitigare l’inquinamento da CO2 e quello acustico.

Anche il quadro legislativo più recente ha recepito questa maggiore attenzione al verde urbano. Nel 1992 è entrata in vigore la legge 113 per la quale i comuni devono porre a dimora un albero per ogni neonato e nel 2013 la legge n. 10, la prima legge organica in materia di verde urbano, che riconosce al patrimonio arboreo e arbustivo un ruolo essenziale nel miglioramento della qualità dell’aria.

Un’altra importante funzione del verde urbano è quella che esplica sugli edifici. Un giardino sul tetto migliorerà le performance tecniche della copertura, contribuendo a regolare l’umidità interna, a trattenere le polveri atmosferiche e a garantire l’isolamento dalle onde elettromagnetiche. Il risparmio sulle bollette per il minore consumo di energia compenserà i costi di investimento.

I cittadini più fortunati sono quelli che possono disporre di Parchi urbani, dotati di percorsi fitness, piccoli impianti sportivi, pannelli didattici lungo i sentieri, orti botanici, aree per ristoro o pic-nic, piste ciclabili ed altre attrezzature per grandi e piccoli.

Non possiamo fare a meno dei giardini, dei parchi e delle altre aree verdi. Sono luoghi accoglienti, rilassanti e rigeneranti che favoriscono l’interazione, ci consentono di fare sport, fitness, giocare, passeggiare o semplicemente leggere un libro immersi nella natura.

Maria Gabriella Alfano Maria Gabriella Alfano

Maria Gabriella Alfano

Architetto con specializzazione in pianificazione urbanistica, giornalista. Ha lavorato per molti anni nel settore pubblico occupandosi di piani, progetti e opere strategiche. E' stata presidente dell' Ordine degli Architetti di Salerno, direttore del trimestrale progetto "Progetto". Commissaria delle Riserve Naturali Foce Sale Tanagro e Monti Eremita Marzano e componente del Consiglio direttivo di Federparchi. E' presidente dell' Associazione Culturale L'IRIDE di Cava de' Tirreni. Viaggia spesso in tutto il mondo. Sposata, due figli, vive con il marito Pietro e due gatti.

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