Con Brunella Caputo è “Attesa –Frammenti di pensiero”

Contaminazioni d’Autore -Crocevia Letterari- di Claudia Izzo-

Metti un progetto editoriale sul tema dell’attesa, un’idea che racchiuda 32 autori tra attori, scrittori e poeti, aggiungi passione e sogno: nasce così “Attesa-Frammenti di pensiero”, Homo Scrivens, a cura di Brunella Caputo.
Incontro Brunella, regista, attrice, autrice di testi teatrali, vice presidente dell’Associazione Porto delle Nebbie, in un caffè salernitano, in un bel pomeriggio soleggiato di giugno. E’ entusiasta della realizzazione del suo libro corale dedicato a “Samuel Beckett e a tutte le attese possibili”. Si, perché tutto nasce dalla sua passione per Beckett, alla fine degli anni ’80 dopo aver assistito alla rappresentazione di “Aspettando Godot” presso l’allora Teatro Capitol, a Salerno.

 

La copertina del libro che ho il piacere di avere tra le mani ritrae un’immagine senza tempo, tanti elementi messi insieme fino a definire una grigia stazione con una donna di spalle…in attesa. Di un treno, di un uomo?
Brunella mi chiede di presentare l’ “Attesa” a Salerno con l’Associazione Culturale CONTAMINAZIONI, presso la libreria Imagine’s Book, nell’ambito di “Incontri d’Autore-Crocevia Letterario”. Io ne sono felicissima.
La serata si è subito preannunciata intensa. Con noi ci sono alcuni degli scrittori: Andrea Bloise, Tina Cacciaglia, Maria Concetta Dragonetto, Emilia Ferrara, Paola Laudadio, Rocco Papa, Alfonso Tramontano Guerritore, Letizia Vicidomini. Ognuno legge ed interpreta un passo del testo, regalando emozioni. Nasce una vera contaminazione, perché a contaminarsi e contaminarci sono proprio gli stili di 32 mani. L’attesa viene descritta da 32 diverse angolazioni: l‘entrata in scena; il restare in attesa di quel tempo che si deve acquietare, guardandolo trascorrere…; l’attesa di quando ti perdi e devi rimanere fermo, respirare, immobile ad attendere; l’attesa di un trapianto d’organo; l’attesa che viene quantificata come tempo; l’attesa che diviene un luogo; l’attesa di ciò che il cuore cerca; l’attesa della morte, l’età sospesa nell’attesa dell’altra me, l’ attesa di morire dolcemente, accompagnati; l’attesa di giorni migliori; il tempo che attende; l’attesa di conoscere un padre; lo spazio rarefatto dell’attesa di un incontro d’amore; l’attesa prima di iniziare un viaggio; l’attesa che miete vittime; l’attesa di una partenza per Salerno; l’attesa del veder rincasare i figli di notte; l’attesa di un uomo che non verrà mai; l’attesa di una data, di un ritorno…

Nasce così il testo, racconti in prima persona o dialoghi e poesie, che in comune hanno proprio il sostantivo “attesa” presente una o più volte insieme alla parola della sezione di cui fanno parte: tempo, verità, viaggio, arrivo. Tutti i termini sono evidenziati in corsivo, per scandire il tempo della lettura di questa raccolta, come un metronomo.
Si crea così un battito incessante in cui ciascuna sezione ha in sé una colonna sonora: Loop, Lisa, Weekend in Ravello, A celtic in Africa…brani dell’ Electric Ethno Jazz Trio. Il jazz scandisce infatti la vita della regista salernitana anche grazie all’amicizia con il musicista Stefano Giuliano.

Il lavoro nasce da una visione, un attimo di attesa vissuto a Cunha, in Brasile, seconda casa della regista salernitana, nello stato di San Paolo, dove si reca frequentemente, per amore, per passione. Da una collinetta intravede una distesa viola “innanzi a me l’immenso viola” della lavanda. “Il respiro si è fermato. Sono rimasta sospesa. In attesa.”, racconta Brunella: “ho tenuto questa bellezza tutta per me, niente foto, sguardo perso nel viola. L’indomani ci sono tornata.”
Ma cos’è l’attesa per Brunella Caputo? “E’ una sorta di zona franca della vita, una specie di limbo, il prima e il dopo non lo si conosce”

Il libro è in ristampa e ai primi di gennaio, dal testo Brunella darà vita ad una performance, al Teatro del Giullare, sua terza casa, o prima? Intanto “l’attesa cammina nel tempo, scopre una delle possibili verità, corre in un viaggio immaginario, arriva in un luogo spesso non conosciuto. Il suo sentiero non è definito, ma si cerca di percorrerlo lo stesso. Per scoprire poi che l’arrivo non è che un’ulteriore attesa” scrive Brunella.

Attendiamo dunque la performance sulle orme del testo.Io sono avvantaggiata: nelle attese ho imparato a giocare con il tempo. Ingannandolo.

 

Glia autori:Vincenza Alfano, Vera Arabino, Andrea Bloise, Tina Cacciaglia, Mariagiovanna Capone,Brunella Caputo, Piera Carlomagno, Paquito Catanzaro, Vincenza Davino, Luca Delgado, Teresa Di Florio, Maria Concetta Dragonetto, Emilia Ferrara, Gabriella Ferrari Bravo, Ilaria Giudice, Francesca Laccetti, Paola Laudadio, Maria Sole Limodio, Fabio Rocco Oliva, Laura Pace, Rocco Papa, Alessandra Pepino, Sabrina Prisco, Pier Luigi Razzano, Maria Rosaria Selo, Maria Serritielo, Massimiliano Smeriglio, Alfonso Tramontano Guerritore, Luna Troncanetti, Rosaria Vaccaro, Serena Venditto, Letizia Vicidomini.

Claudia Izzo Claudia Izzo

Claudia Izzo

Giornalista dal 2005, Direttore di salernonews24.it, fonda e dirige campanialife.it, cetaranotizie.com. Presidente dell’Associazione Culturale Contaminazioni è ideatrice e organizzatrice del Premio Nazionale Aristeia e di iniziative culturali sul territorio nazionale. Già membro della Commissione Cultura dell’Ordine dei Giornalisti della Regione Campania per il triennio 22/24, è attualmente membro della Commissione Vigilanza. Docente di Giornalismo presso istituti scolastici. Ideatrice e conduttrice della rubrica Ex Libris sull’emittente RCS75. Già ghost writer per tre campagne elettorali, è ideatrice e curatrice del libro “La Primavera Fuori. 31 scritti al tempo del Coronavirus. (Il Pendolo di Foucault). Si occupa di comunicazione, storia, design e territorio.

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