Londra, Parigi, San Francisco. Viaggio sulle orme delle icone della Musica

Taccuino di viaggio- di Valeria Saggese

Ci sono vari tipi di viaggiatori, chi predilige il mare, chi la montagna, chi ama i percorsi on the road, chi viaggia per lavoro. Ci sono i “globe trotter” e chi soffre della sindrome di dromomania. Poi ci milioni di persone si spostano ogni anno solo per seguire le orme dei loro idoli.

Parlo degli appassionati di musica, quelli che viaggiano perché provano adrenalina soltanto passeggiando nelle città in qui questi hanno vissuto, o ancora meglio fanno pellegrinaggi per portare un fiore davanti alle loro case o farsi semplicemente una foto.

Chi ama Jimi Hendrix sa benissimo che il viaggio deve partire da Seattle città natale del più grande chitarrista di tutti i tempi, ma per entrare a stretto contatto con il musicista bisogna recarsi a Londra, città che rese il musicista una rock star. Vicino a Oxford Circus, in pieno west end, al n. 23 di Brook Street, si trova l’appartamento diventato casa-museo. Il suo cappello, la chitarra, gli arazzi che riportano indietro nel tempo. Lo stile vintage, i colori senape e porpora riflettono la personalità dell’artista afroamericano di origini Cherokee e rispecchiano lo stile a cavallo tra i ‘60 e i ’70.

Un’altra città in cui si può fare un tuffo nella musica e nella cultura hippie è San Francisco. Al Golden Gate Park, 25 giugno del 1967, in pieno “Summer of Love” Jimi Hendrix teneva un concerto che sarebbe rimasto nella storia.

Nel quartiere Haight-Ashbury, fra negozi di dischi e shop vintage, ci sono i murales che lo ricordano insieme a un’altra grande della musica Janis Joplin. Le case dei due musicisti sono a pochi isolati di distanza. Quella della Joplin si trova al 635 Ashbury ed è riconoscibile per il suo colore rosa.

Ad accomunare questi artisti c’è il fatto che fanno parte entrambi del “fantomatico club 27”.

Diversi artisti vengono inseriti in questa lista  particolare perché persero la vita tutti a 27 anni e alcuni a pochi mesi di distanza. Tra il 1970 e il 1971.

Addirittura esiste l’acronimo J27” per fare riferimento al fatto che, oltre ad avere 27 anni, diversi di loro avessero la lettera J come iniziale del nome o del cognome.

Jimi Hendrix, Janis Joplin ed è anche il caso di Jim Morrison, grande icona della musica, anch’egli morto a 27 anni.

I fan di del frontman dei Doors sanno bene che per respirare la sua storia devono recarsi a Parigi. Dipendente dall’alcol e dalla droga, in perenne crisi con la sua partner Pamela e sembrava avesse perso anche la voglia di suonare con la sua band, così mentre i Doors decisero di prendersi una pausa, Jim volò con Pam nella capitale francese, lontano dai riflettori, in una città pregna di arte.

Per chi ha la possibilità, può trascorrere una notte nel lussuoso Hotel George V, con vista sugli Champs-Elysées, dove anche Jim Morrison pernottò durante i suoi spostamenti tra Parigi e Los Angeles, altrimenti basta recarsi nel Marais, ex quartiere ebraico e al civico 17 di Rue Beautreillis può trovare l’appartamento in cui soggiornò.

Jim Morrison adorava questo quartiere per  la sua multiculturalità, per i suoi antichi palazzi seicenteschi e soprattutto amava Rue Saint Antoineil, dove vi sono diversi cafè con i tavolini all’aperto. In alcuni di questi si sedeva a fumare e bere e scriveva mentre aspettava il ritorno di Pamela da Los Angeles.

Un altro luogo di culto è il cimitero monumentale Père Le Chaise, dove ogni anno si recano tantissimi fan. Chiamato anchhe cimitero degli artisti, qui riposano tra gli altri anche Modigliani, Oscar Wilde, Chopin ,Balzac e la Callas.

Valeria Saggese