Nasce a Salerno il comitato pro Libreria Internazionale
La resistenza ha inizio. Il dibattito è aperto- di Claudia Izzo
Sulla vetrina campeggia la scritta “Si fitta”. Così, dopo le librerie Guida, Carrano, Einaudi, ora a Salerno tocca alla storica Libreria Internazionale chiudere. Un caso come tantissimi, si potrebbe pensare, come la storica libreria Fahrenheit di Roma, in piazza Campo de’ Fiori, la Ambrosiana di Milano, o la Guida di Napoli, a Port’Alba, chiusa nel 2015, tra le lacrime dei napoletani. Ma lacrime si sono viste anche a Salerno, all’interno della Libreria Internazionale. In questa città, infatti, da sempre Piazza Malta è l’Internazionale e l’Internazionale è Piazza Malta, con accanto l’ex Magistero, legate dalla storia della città e dalla quotidianità di tante letture, di tanti incontri e scontri in quello che fu un intenso periodo politico.
La Libreria Internazionale vanta una splendida storia fatta di persone e di idee: fondata nel 1948 da Gaetano Macchiaroli, intellettuale del secondo dopoguerra, con il sostegno di Pietro Laveglia e Leopoldo Cassese, ha visto varcare la sua soglia da Alfonso Gatto, Filiberto Menna, Marcello Gigante, Giovanni Pugliese Comatelli, Armando Varone, Roberto Volpe, Aldo Falivena, Edoardo Guglielmi, Tullio Lenza, Alberto Peduto, Pasquale Villani.
Nel 1954 la libreria viene rilevata dalla famiglia de Spelladi che continua l’esperienza di Macchiaroli; questa ha continuato, infatti, ad essere luogo di idee e confronti prima con Ferruccio de Spelladi, poi con il figlio Rodolfo, fino ai nostri giorni con suo nipote Alessandro.
L’Associazione culturale salernitana CONTAMINAZIONI si è fatta promotrice di un incontro svoltosi sabato 5 maggio, presso il Museo Diocesano, a Salerno, nell’ambito della manifestazione VinArte 2018, dal titolo “Libriamo! La battaglia culturale in favore del libro e delle librerie”. Hanno partecipato: Rino Mele, docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo UNISA; Giuseppe Cacciatore, presidente della Società Salernitana di Storia Patria; Alfonso Amendola, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi UNISA; Piera Carlomagno, giornalista, scrittrice, presidente dell’Associazione “Porto delle Nebbie”; Massimiliano Amato, giornalista, saggista; Alfonso Conte, docente di Storia Contemporanea UNISA; Mario Dell’Acqua Architetto; Vittorio Salemme Presidente dell’Associazione Memoria in Movimento.
Dall’incontro, nato per dar vita ad una forma di resistenza in difesa del luogo storico che la Libreria Internazionale rappresenta, si è avuta la nascita di un comitato, un movimento aperto a tutti che intende difendere, proteggere dall’indifferenza questo “luogo culturale”. Se dunque persino Amazon ha aperto librerie “fisiche”, ciò sta a significare che il rapporto con un luogo in cui il cartaceo si può sfogliare e toccare con il libraio che ti accoglie, ha un senso. E veder chiudere una libreria storica deve far riflettere sulle conseguenze: spersonalizzazione del posto, volgarizzazione dello stesso, spesso con un surplus di friggitorie e negozi di abbigliamento.
Il Prof Giuseppe Cacciatore, ha affermato: “quando chiude una libreria tutti perdiamo qualcosa”, citando Aldo Cazzullo che sul Corriere della Sera del 2016 si riferiva alla chiusura di una storica libreria di Taormina. “Bisogna coinvolgere enti locali, enti pubblici, sollecitare l’impegno delle istituzioni, valutare la possibilità di proporre questo luogo come sito di interesse culturale” come già egli stesso ha proposto in una lettera aperta, pubblicata dalle testate giornalistiche.
“Spazio di azione sociale, un discorso di passione ed economia” per il Prof Alfonso Amendola che ha proposto varie suggestioni: libreria Internazionale come impresa, passione e dimensione di collettività, dove il cuore è dato dai libri e dalle persone stesse che vi affluiscono intese come nucleo familiare”.
La scrittrice Piera Carlomagno si è soffermata sulla capacità di sopravvivenza delle librerie indipendenti, sulla fruibilità degli eventi culturali e, data la vita complessa della società attuale, sulla reale percezione degli avvenimenti, in un tessuto sociale che deve prima di tutto essere vivo”
Il Prof Alfonso Conte ha ricordato la figura di Gaetano Macchiaroli, il suo impegno nella Salerno del tempo, l’importanza della Libreria Internazionale che per 70 anni è stata un punto di riferimento per la città tutta. Da un punto di vista pratico il prof Conte ha proposto di cercare di mantenere la Libreria nella sua storica sede, nella storica Piazza Malta, oggi Piazza XXIV Maggio, lungo la discesa di Via dei Principati, considerando la sua funzione sociale e culturale, in contrapposizione alle dinamiche economiche e alle leggi del mercato. Egli anela al risveglio della società civile proponendo la nascita di un’associazione “Amici della libreria Internazionale” che dia vita ad acquisti mensili presso la stessa permettendone la riapertura immediata, per non sacrificare, con la delocalizzazione, un valore sociale e culturale.
Per il saggista Massimiliano Amato si tratta di una trasformazione, quella del nostro tempo, del modo di fare cultura ed economia mentre la libreria resta un presidio di identità scomodo per il processo di globalizzazione. La sua proposta pratica consiste nel coinvolgere le istituzioni affinchè diano alla libreria una nuova sede, ricordando che in città sono diversi i locali di proprietà del Comune fittati a canoni irrisori.
“Cambia la scenografia della città” per il professore Rino Mele “ ed anche la tradizione antichissima di presenze sociali, partecipativa, dialogica, di suggerimenti. La piazza interiore fa eco a se stessa, e la libreria è il luogo sacro in cui rafforzare la nostra identità. La chiusura della Libreria Internazionale è un evento luttuoso, come perdere una parte di sé. Questo incontro ha il valore di rifiuto, di non accettazione di ciò che è accaduto”. Il dr Vittorio Salemme ha rievocato il passato che ha visto la Libreria Macchiaroli come una opportunità straordinaria per l’intera comunità ricca di incontri e di spunti culturali.
L’Architetto Mario dell’Acqua ha ricordato i fasti della libreria quando maturavano idee politiche, incontri, quando si sognava una modernità a Salerno con l’Università in città, sogno che non si è avverato.
Ricordando il passato fermento culturale che è ruotato tra le mura della libreria salernitana di Piazza Malta, la resistenza ha inizio.
Il dibattito è aperto.
Fotografie a cura di Cristina Santonicola -Associazione Culturale Colori Mediterranei