Il Ferry Building a San Francisco e il recupero del fronte mare
Culturaurbana-
Di tutte le città Californiane, San Francisco è senza dubbio la più affascinante delle realtà metropolitane grazie sia alla posizione geografica che alla sua urbanistica stravagante, a cui si aggiungono un estremo dinamismo e paesaggi mozzafiato. Con le sue ripide strade che salgono e scendono, percorse da iconiche linee di tram (i cable cars) che scalano le vette delle decine di colline che caratterizzano una singolare orografia territoriale, la città si affaccia sulla Baia di San francisco ad est, ed è , al contempo, bagnata dall’Oceano Pacifico ad ovest e delimitata dalla zona del Gonden Gate a nord. Il cuore della città si evidenzia per i suoi numerosi edifici che hanno stili architettonici variegati che spaziano dalla “classica” casetta unifamiliare in legno in stile vittoriano ( ad esempio le “Painted Ladies” ) ai particolari grattacieli come il Transamerica Pyramid di William L. Pereira o il più recente Millennium tower di Gary Edwad Handel. Poco rimane della vecchia città, quella antecedente al disastroso terremoto del 1906 come la chiesa di San Francesco o il Ferry Building e qualche palazzo posto sulla principale strada : Market St. Interessante, poi, è l’evoluzione storica e sociale che coinvolge la struttura del Ferry Building in quanto in essa è racchiusa la storia stessa della città e del suo rapporto con il mare..
Realizzato nel 1898, l’utilizzo e la relazione con la città di questa bella struttura caratterizzata da una torre ispirata alla Ghiralda di Siviglia , si è evoluta nel tempo secondo le necessità dei trasporti e dei commerci che erano sia via mare che via treno. La sua ubicazione è strategica , posizionata all’inizio della principale strada di San Francisco , il Market Str., punto di confine , luogo di arrivi e partenze di migliaia di persone provenienti da tutta la Baia che, lasciati i traghetti, prendevano i famosi tram della città. I passeggeri venivano accolti in una navata molto ampia posta all’interno dell’edificio, caratterizzata dalla presenza di mattoni lucidi e un soffitto a lucernario con travi di acciaio a vista.Fortunatamente il terremoto del 1906 non comportò enormi danni, tuttavia l’orologio, posizionato sulla torre, si fermò esattamente alle 5:16 a.m. ( l’ora del terremoto ). Successivamente la torre, originariamente realizzata in pietra arenaria, venne sostituita da una copia identica in cemento armato.
Il ferry Building divenne agli inizi del XX secolo uno dei terminali marittimi più trafficati del mondo, alimentando la città di un dinamico traffico di passeggeri e di merci, in un tempo in cui la stessa era raggiungibile, in breve tempo, solo via mare. Dagli anni ’40 dello scorso secolo la struttura subì un rapido e inesorabile declino a causa anche della costruzione , sulla baia , dei due ponti : il Golden Gate e il Bay Bridge. Con la consequenziale diminuzione del servizio il Ferry Building conobbe un periodo di abbandono. Verso la metà degli anni ’50 il grande spazio pubblico interno con la sua bella navata , venne diviso in lotti per uffici pubblici e nel 1957 l’edificio fu purtroppo tagliato fuori dal resto della città a causa della costruzione di una sopraelevata. Solo dopo il terremoto del 1989 di Loma Prieta s’iniziò a pensare a una sorta di riabilitazione del Ferry Building grazie anche all’abbattimento dell’ormai pericolante strada sopraelevata posizionata appunto davanti alla zona dell’Embarcadero.Con gli anni ’90 si assiste ad un graduale recupero di tutta l’area portuale e nel 2003 viene ristabilito il servizio pubblico dell’edificio storico. Il suo recupero durato più di dieci anni si è concentrato soprattutto sul design, esaltando il prominente carattere civico della struttura. Fu restaurata completamente la grande navata lunga 200 metri circa, ben illuminata anche dal suo grande lucernaio che illumina i vari negozi e mercatini di ogni genere che attualmente ospita .
Il Ferry Building è riuscito così- e lo si vede dalla grande fruibilità presente ogni giorno- ad andare avanti anche con la sua nuova veste funzionale ma pur sempre guardando al suo illustre passato. Non solo l’edificio è stato recuperato ma anche tutte le strutture portuali presenti in zona : ognuna di esse contiene ristoranti, bar, parcheggi coperti, centri commerciali e belle ed eleganti passeggiate in riva al mare guardando l’isola di Alcatraz o di Angel, ma anche la piacevole costa di Sausalito, raggiungibile mediante traghetti sempre pieni di turisti, o in lontananza il rosso ponte del Golden Gate. I Piers (i moli) sono, dunque, la testimonianza del vecchio porto di San Fancisco sapientemente recuperato, utilizzando le sue storiche volumetrie, rispettando la sua particolare archeologia portuale e mirando ad un connubio perfetto tra vecchio e nuovo, un modo di progettare, a mio avviso, davvero vincente!
