Edimburgo, la magia della Scozia

Taccuino di viaggio —

di Valeria Saggese

Già prima di atterrare, guardando dal finestrino dell’aereo, ci si accorge di non essere più in Inghilterra. Il paesaggio cambia drasticamente, le verdi pianure lasciano il posto a colline e a profonde vallate. La zona costiera è ricca di suggestive insenature con castelli sui promontori che guardano al mare, uno spettacolo unico nel suo genere. Mi vengono subito in mente storie fantastiche e leggende celtiche, parole sui suoni delle cornamuse che fanno tornare indietro nel tempo.

Edimburgo sorge su sette colli e la sua bellezza lascia senza fiato. Si trova sulla stessa latitudine di Mosca, ma il clima è più temperato perché è vicina al mare. È una città tendenzialmente piovosa, come il resto della Scozia d’altronde, ma è proprio questa atmosfera che la rende ancora più misteriosa e magica.

Nel 1995, la Old Town e la New Town sono state proclamate dall’UNESCO patrimonio dell’umanità, non poteva che essere così considerata  la magia di questa città in cui sarebbe doveroso andare almeno una volta nella vita. Il Royal Mile è la lunga strada della città vecchia che porta sin al Castello. Dalla fortezza si può vedere tutta la New Town fino al mare. Questa parte di Edimburgo poggia su una collina di origine vulcanica e ciò che mi colpisce di più sono gli edifici monocromatici in pietra scura, tipici del Medioevo, con i portoncini dipinti di vari colori. È tutto armonicamente contrastante. Sul Royal Mile, a parte le tipiche cabine telefoniche rosse e i cab neri che portano i turisti da un capo all’altro della città, ci sono vari punti vendita di Whisky  e negozi di abiti e accessori fatti con lana pregiata scozzese. La fantasia a quadri è su ogni oggetto.Nella Old Town ci sono la famosa Università di Edinburgo e la Scottish National Library, una biblioteca che contiene di circa cinque milioni di libri.

Una visita alla tomba di Bobby è d’obbligo soprattutto per chi ama gli animali. Bobby era un cane di razza terrier divenuto famoso nel diciannovesimo secolo per aver trascorso quattordici anni davanti alla tomba del padrone. Restò lì fino alla propria morte, così, per ricordarlo, fu eretta una statua in suo onore. Anche il Bobby’s bar è dedicato a questo cane tanto amorevole e qui ci si può fermare per una birra o un buon whisky.

Dal suggestivo Royal Mile si snodano diverse stradine caratteristiche che scendono dalla collina e portano alla città nuova. Alcune viuzze sono dette close perché sono dei vicoletti chiusi che portano a cortili interni. L’Anchor Close è il più famoso di tutti perché un tempo qui sorgeva la tipografia “Smellie” che nel 1768 stampò la prima edizione dell’Encyclopedia Britannica.

Arrivati nel cuore della New Town, che ha conservato lo stile architettonico dell’epoca georgiana, si ha una visione diversa di Edimburgo. Non si vede più il mare ma agli occhi appaiono la città vecchia e i castelli adagiati sulle colline. Una delle strade principali è Princes Street. Fra parchi verdi e la pinacoteca nazionale, si aprono stradine con i pub tradizionali dove è possibile assaporare la tipica birra scozzese. In giro ci sono uomini e ragazzi che indossano il KILT, il tradizionale gonnellino scozzese e che suonano violini e cornamuse.

Edimburgo è una delle città più visitate della Gran Bretagna anche grazie al Festival  che si tiene ogni anno ad agosto. Oltre ai concerti vi sono numerosi spettacoli di teatro e di danza, ma la città pullula di ragazzi tutti l’anno. Universitari e studenti stranieri rendono Edimburgo una città in continuo sviluppo ed evoluzione, pur conservando intatte la sua cultura e la sua storia. Poco distante da Edimburgo c’è la cappella di Rosslyn, un luogo ideale per chi ama miti e leggende. Infatti, lo scrittore Dan Brown nel suo famoso romanzo Il codice da Vinci sostiene che la cappella di Rosslyn è il luogo dove sarebbe stato custodito il sacro Graal. Invece, chi ha voglia di bagnarsi i piedi nelle acque del mar del nord può andare a Portobello, un quartiere popolare della capitale scozzese che ha una passeggiata con una lunga lingua di sabbia da cui si intravedono le isole. Il cielo grigio e il vento fresco anche in estate, contribuiscono a mantenere quell’alone di mistero e magia che rendono la Scozia davvero speciale.

foto a cura di Valeria Saggese

Valeria Saggese