Record Store Day, la giornata mondiale dei negozi di dischi

Sabato 22 aprile sarà la giornata mondiale per la salvaguardia dei negozi di dischi indipendenti. In tutto il mondo infatti si celebrerà il decimo Record Store Day, un appuntamento annuale che da dieci anni si ripete con grande successo di pubblico in tutto il mondo.

L’iniziativa è stata promossa per la prima volta nel 2007 da Chris Brown, un impiegato di un negozio di dischi statunitense, e da allora si ripete regolarmente con l’adesione attiva di tantissimi negozi e la partecipazione di tanti appassionati di musica. Nel tempo il Record Store Day è cresciuto e si è arricchito con le numerose iniziative promosse dai vari negozi (incontri, esibizioni live, sconti). Ma a capire che si tratta di un appuntamento importante sono state anche le tante etichette discografiche che, per quella esclusiva occasione, producono molte novità e immettono sul mercato altrettante rarità, solleticando gli appetiti degli innumerevoli appassionati. Sul sito ufficiale della manifestazione (http://www.recordstoreday.it/) è possibile consultare la lunghissima lista dei dischi che si troveranno in negozio.

Abbiamo incontrato Mario Maysse di Disclan, lo storico negozio salernitano che da 52 anni è sulla piazza e ci siamo fatti raccontare come sarà il suo Record Store Day.

 Disclan è il negozio più amato d’Italia secondo il mensile Rolling Stones. Riesci a raccontarci sinteticamente la storia di questo storico negozio di Salerno? 

“Il negozio nacque nel 1965 da un’dea di nostro padre, Luciano Maysse, che con i proventi della vincita del Musichiere (celebre trasmissione televisiva della Rai di quegli anni) e della vendita di un 45 giri edito dalla Dischi Ricordi (la celebre “Nun è peccato”  di Ugo Calise) decise di interrompere la sua carriera di cantante, per rimanere nella sua Salerno, vicino ai suoi affetti e dare una “forma” diversa alla sua grande passione per la musica.”

Oggi il vinile torna alla ribalta. Nel frattempo però molti negozi  hanno chiuso. Come si superano i momenti difficili? 

“Abbiamo dato fondo a tutte le nostre risorse, fisiche, morali e materiali, cercando di ridurre i costi di gestione e andando avanti ostinatamente con la stessa passione di sempre e con qualche prospettiva in più proprio grazie al vinile”.

Descrivi Il tuo cliente tipo? 

“In realtà siamo molto fortunati in tal senso, i nostri clienti sono tutti appassionati come noi e molto competenti, dai gusti spesso ben definiti, tra di noi c’è uno scambio continuo di pareri informazioni, consigli ed è questa la cosa che rende speciale il nostro lavoro”.

Record Store Day cosa dovranno aspettarsi i clienti che verranno in negozio il 22 aprile, qualche novità speciale? 

“Musica live la mattina con presentazioni di dischi , tantissime edizioni limitate in vinile , dei nostri gadget (shopper e  bellissimi slipmats) in omaggio al raggiungimento di una certa soglia di spesa e notizia dell’ultima ora, stiamo raggiungendo un accordo con un importante marca di birra che potrebbe dissetarci durante il party , perché il Rsd è per noi anche e soprattutto un ‘occasione per fare festa con i nostri clienti che sono principalmente dei nostri amici o comunque “amici del disco” come recita da sempre il nostro Logo. Si crea davvero una comunità una grande famiglia con un forte spirito di appartenenza e questa è la cosa che ci piace di più!”

Momenti di vita nel negozio: la cosa più strana che ti hanno chiesto e quella più divertente. 

“Di episodi ce ne sono tanti, pensa che avevamo in progetto di scriverci un libro, non so perché ma il negozio di dischi attira personaggi particolari, per me stupendi! Ti posso dire l’ultima: il tipo  che mi chiedeva un’idea per un regalo. Gli consiglio qualcosa di Bob Dylan e lui “no grazie Dylan Dog non è il mio genere”. Oppure quello che si avvicina e mi chiede con grande disinvoltura se abbiamo dischi in VIMINI (?!). Ma in generale sono i personaggi che sono stupendi. C’è quello che prima di comprare un disco lo guarda meticolosamente alla luce del sole, maneggiandolo con il panno degli occhiali,  per capire se la custodia del Cd presenta incrinature, e ci confida candidamente che lui i Cd li tiene tutti ancora quasi sigillati. Oppure quello che noi chiamiamo “il panettiere” perché  arriva sempre vestito di bianco con evidenti tracce di qualcosa che sembra farina. Con nostra grande sorpresa compra solo e soltanto ottima musica soprattutto il rock meno mainstream degli anni 70, e poi c’è quello che viene ogni sera alla stessa ora e cerca solo musica di ” alta movibilità” (così la definisce). La musica per lui è ancora più terapeutica del solito e non potrebbe vivere senza”.

Nicola Olivieri

Nicola Olivieri