Il Monumento ai Caduti della Provincia di Salerno
Culturaurbana : Un Monumento incompleto
Passeggiare per le vie della città di Salerno, non vuol dire soltanto soffermarsi a guardare le numerose vetrine dei negozi , prendere un caffè o una bibita in un bar del corso Vittorio Emanuele, o ancora visitare le belle chiese e i bei monumenti d’alto valore storico architettonico presenti soprattutto nel centro antico della città. L’osservatore più attento, di fatti, scorgerebbe anche altri elementi caratteristici delle strade e della stessa urbanistica del Capoluogo, elementi verso i quali l’occhio miope degli stessi cittadini resta indifferente : simboli d’arte, innumerevoli e presenti su buona parte del territorio. Uscendo dall’ottocentesca stazione ferroviaria, si entra direttamente in Piazza Vittorio Veneto, più comunemente detta Piazza Ferrovia, dove si scorge, nel suo baricentro, una stele di particolare bellezza ed eleganza con due statue, realizzate dal grande scultore salernitano : Gaetano Chairomonte, detto “Taniello”. La struttura è un Monumento ai Caduti di Salerno della prima guerra mondiale. Alta 25 metri, caratterizzata da un bianco obelisco di marmo travertino e da due statue bronzee di 45 quintali ciascuna realizzate nella Fonderia Chiurazzi di Napoli. Il monumento fu inaugurato il 15 dicembre 1923 alla presenza di Re Vittorio Emanuele III e del Sindaco Avv. Alfredo Capone.
Come afferma giustamente il Tavarone il monumento si presenta come una sorta di severa ara votiva, con pianta quadrata alla base della quale si presentano quattro gradini che vanno man mano rastremandosi e che s’innestano all’obelisco. Alla base del cippo si notano ad est e ovest due fiaccole votive in bronzo, mentre a nord e sud sono collocate due belle statue bronzee , a sud il Valore italico, seminudo, con un gladio nella mano destra e uno scudo ribaltato su quella di sinistra, mentre a nord ritroviamo la Gloria con una lancia alla mano sinistra e una ghirlanda di rose e foglie di alloro sulla destra. Agli angoli , proprio in corrispondenza delle due statue, sulla base dell’obelisco si scorgono bassorilievi riguardanti scene di guerra, quelli che affiancano la figura del Valore italico sono guerrieri armati di gladio, quelli invece posti in corrispondenza della Gloria sempre scene di guerra, in questo caso della prima guerra mondiale , in cui si scorge la struggente scena di un soldato ferito preso tra le braccia di un altro soldato e di una suora. Ai lati dell’obelisco, sulla base delle due statue bronzee , sono posizionati due stemmi di cui , quello a sud , rappresenta lo stemma della Città , mentre quello rivolto a nord rappresenta una bussola alata. Nell’osservare le foto della sua inaugurazione noto subito, però, una figura scultorea attualmente assente in cima all’obelisco. Si tratta della Vittoria alata con in mano una spada ricurva che sembra quasi prendere il volo! La scultura, realizzata sempre dal Chiaromonte, purtroppo, su volere di Benito Mussolini, venne fusa all’inizio della Seconda Guerra Mondiale, nonostante le proteste della comunità salernitana e anche delle stesse autorità fasciste. Il bronzo, secondo il Duce, doveva essere sacrificato per ragioni belliche e perciò , nonostante la sua bellezza artistica, la statua comunque sacrificata.
Un monumento, dunque, mancante della scultura alata caratterizzata da quel bel movimento plastico posto al suo culmine. Un vero peccato!. E se si ripristinasse? Il monumento in verità andrebbe effettivamente sottoposto a manutenzione e recupero. Innanzitutto le statue presentano lungo tutta la loro superficie una patina di color chiaro che in alcuni punti tende verso l’azzurrino ( malachite e azzurrite ) il tutto dovuto a causa della umidità e anidride carbonica. Anche la base marmorea versa in precarie condizioni. Il ripristino della statua , infine , restituirebbe quella “ Gloria ” che il monumento celebrava e infondeva alla piazza ottocentesca , manifesto di quel profondo rinnovamento architettonico a cui la città venne sottoposta a partire dell’inizio del XIX secolo.
Daniele Magliano