Dal Colorado a Salerno sulle orme dei Nativi Americani
Taccuino di viaggio –
di Valeria Saggese
Boulder è una preziosa cittadina del Colorado che si estende nella Boulder Valley dove le Montagne Rocciose si intersecano con le Grandi Pianure. È un luogo pieno di energia che mi sta molto a cuore. Prima della metà dell’800, il popolo dei Nativi Americani delle tribù nomadi Arapaho si trasferì in questa regione durante la stagione fredda, ai piedi dei Flatirons. Le altre tribù nomadi furono i Cheyenne, i Comanche e i Sioux, mentre il primo insediamento europeo nell’area fu quello dei cercatori d’oro che giunsero intorno al 1858, quando Boulder era ancora parte del territorio del Nebraska.
Il sole primaverile rende il cielo di un azzurro abbagliante, ma salendo di quota, attraversando i canyon, la temperatura si fa sempre più rigida. A 2500 metri, tra gli Aspen, alberi dalle foglie argentate tipici del Colorado, l’aria fresca nei polmoni mi tempra il corpo e mi fa sentire a confine tra il mondo e Dio. Qui non si sente la mancanza del mare perché si è in cielo. Poco lontano vi è la cittadina di Nederland che si trova in una valle formata da un antico ghiacciaio. I Nativi Americani si insediarono accanto al fiume prima che i cacciatori in cerca di pelli di castoro trovassero la strada nei primi dell’800. Questa zona, ricca di acqua e di fauna era luogo ideale per i primi coloni. I saloon ne sono la testimonianza. Ogni luogo che mi ritrovo ad attraversare, che sia Essex Park oppure Colorado Spring (che si trova più a sud, in direzione New Mexico) dove il colore rosso della terra prende il posto del verde predominante, fa tornare indietro nel tempo quando il grande popolo dei Nativi Americani, non ancora ghettizzato nelle riserve, viveva libero in armonia con la natura.
Qualsiasi tribù aveva – e ancora oggi ha – rispetto per ogni alito di universo, perché non mette mai l’uomo al centro del mondo, ma dà a ogni essere l’ equa importanza. Durante le passeggiate mi inebrio dell’odore acre della terra, il vento fa planare le aquile tra i canyon ed è un godimento per i sensi. Per anni, anche a distanza, quei luoghi erano diventati il mio unico punto di meditazione ogni volta che ne sentivo al necessità, finché a Salerno non ho scoperto un luogo magico.
Sulle colline, nel Parco Rurale di Giovi Montena è situato l’ Holiday Ranch, un luogo dove poter vivere in armonia con la natura attraverso diverse esperienze. Oltre a fare escursioni a cavallo con guida nei suggestivi sentieri del Parco, è possibile pernottare al Gaagii Village e trascorrere la notte in un autentico Tepee indiano (la tradizionale tenda conica). Tutto nasce dalla passione dei proprietari, Giovanni e Stefania, dall’esperienza maturata tra Australia e America del Nord in ranch dove “la bellezza si esprimeva nella semplice essenza della natura”. Da qui il desiderio di riprodurre nella propria città quello stile di vita.
Con vista mozzafiato sulla città di Salerno e la Costiera amalfitana, il ranch organizza anche passeggiate diurne e notturne con guida; lezioni di equitazione con istruttore; giro per bambini alla lunghina; doma puledri e prima fase di addestramento; pensione per ricovero cavalli. Inoltre, ospita le scuole facendo vivere ai bambini esperienze uniche a contatto con il mondo dei Nativi d’America.
In questo posto non c’è folkore, c’è il vero spirito delle tribù native e talvolta non bisogna andare molto lontano per comprendere quale sia il loro reale spirito, basta imparare a rispettare ogni essere e il luogo in cui viviamo, ricordandoci che non è la Terra ad appartenere a noi, ma siamo noi ad appartenerle e “che siamo tutti uno – Mitakuye Oyasin”.
Foto a cura di Valeria Saggese
