Stoccolma, dipinto scandinavo della Venezia del Nord
Taccuino di viaggio –
di Valeria Saggese
Chi mi conosce sa che ho sempre amato i luoghi caldi ed esotici, possibilmente vicino all’equatore, ma da diversi anni oltre all’amore per Londra che considero da sempre la mia seconda casa, è nata in me una forte passione per i paesi nordici perché lì i toni freddi della luce del sole riflessi sugli edifici pastello generano colori forti e decisi. Una emozione unica. Sono in viaggio verso Stoccolma, “la Venezia del Nord”; dal finestrino dell’aereo, come sempre, mi perdo tra le nuvole. Più mi avvicino alla destinazione, più le sfumature iniziano a cambiare, a trasformarsi. Mi viene subito in mente un quadro del pittore scandinavo A.Gallen-Kallela esposto alla National Gallery di Londra: “Lake Keitele”. Ciò che vedo è un cielo azzurro ghiaccio che contrasta con il colore intenso del Mar Baltico. Un vero spettacolo della natura. Sotto di me il paesaggio lagunare prende il sopravvento, sono in Svezia.
Stoccolma sorge su 14 isole collegate da ponti su cui ci si può spostare a piedi, in bicicletta o in auto. Se invece bisogna fare lunghi tragitti, le tre linee della metropolitana semplificano il percorso. Per andare da un’isola all’altra, consiglio il battello, in perfetto stile veneziano. Con il vento tra i capelli e gli occhi pieni di incanto, noto l’immenso polmone verde di questa città; l’aria è tersa ed è facile accorgersi che gli Svedesi tutelano l’ ambiente cercando di conservare l’armonia tra natura e urbanistica.
Subito dopo aver visitato il palazzo municipale dove si tengono le premiazioni dei Nobel e aver ammirato il teatro dell’Opera, entro a Gamla stan, la città vecchia. Tra le viuzze pittoresche e le case medioevali colorate si apre la sua piazza principale, Stortorget, una meraviglia. Alle spalle vi è la cattedrale gotica e non lontano il Palazzo reale in stile barocco. Situata sull’omonima isola vi è la splendida chiesa di Riddarholmen, un’antica abbazia dove sono sepolti i reali di Svezia.
Quando viaggio ho sempre gli occhi rivolti all’ insù: Ogni dettaglio per me è importante, il tetto di una casa, una finestra e qui a Stoccolma davvero non so dove guardare. Mi affascina tutto. Skeppsholmen, l’isola delle navi, ad esempio, sembra un mondo a parte, un piccolo borgo marittimo al centro di una moderna capitale europea. Qui vi è il museo dell’arte moderna e si organizza un importante festival jazz. Attraversando un piccolo ponte, arrivo a Kastellholmen, da un lato vedo l’isola di Djurgården e dall’altra Södermalm.
La fame si fa sentire, quindi torno nella città vecchia e cerco qualche posto tipico dove mangiare. Sul menu del ristorantino che ho scelto spiccano il salmone, l’alce e la renna. Come non pensare a Babbo Natale e alla sua slitta, ma allo stesso tempo come non provare i piatti tipici del luogo? La cucina esprime la cultura di un popolo, la storia di una nazione e a me piace sentirmi parte di tutto ciò, fino in fondo. Ciò che mi colpisce di più di questa città è la diversità di ogni zona, mi piace passare dai viali eleganti di Östermalm che giungono all’imponente Teatro di Arte Drammatica e attraversare le strade della City. In piazza Sergel c’è la Casa della Cultura e un mercato di fiori e frutta dove mi fermo per comprare dei mirtilli. Resto in zona perché a poche centinaia di metri al 55 di Kungsgatan c’è “Vete katten” e io ho voglia di assaggiare il kanelbulle, un dolce tipico aromatizzato alla cannella. Molto più che una caffetteria, una sala da tea o di una pasticceria, il Vete Katten è un viaggio tra i sapori dolci e salati della Svezia e non solo. Un paradiso per i golosi. Mi sembra di essere a casa di qualcuno. Ci si perde tra i saloni, i servizi di porcellana e gli specchi.
Ultima tappa prima di ripartire è il quartiere collinare di Södermalm; ci arrivo in metropolitana. In passato era un quartiere popolare, oggi è di tendenza. Locali particolari, negozi di moda alternativa e architettura moderna; l’archistar Bofill negli anni ’90 ha progettato il Pa Soder Crescent. La bellezza a Stoccolma è in ogni angolo, sembra essere immersi in un dipinto dove nella diversità regna un’armonia inverosimile. E’ subito stato amore a prima vista.
Foto a cura di Valeria Saggese