World environment day
5 giugno – Giornata mondiale dell’ambiente 2016-
Chi ha la ventura di avere più o meno la stessa età della Repubblica Italiana il cui anniversario della nascita è stato festeggiato in questi giorni, ricorda probabilmente un indimenticabile personaggio apparso agli albori
della TV italiana.
Si tratta di Angelo Lombardi, l’amico degli animali, presentatore nel biennio 1956-57 di una delle prime trasmissioni televisive di divulgazione scientifica. La trasmissione si proponeva di far conoscere ai teleutenti varie specie di animali, mostrarli dal vivo ed educare verso il rispetto reciproco.
Celeberrima la presentazione del pangolino, animale allora sconosciuto al grande pubblico, portato sullo schermo da Lombardi, assistito dagli aiutanti Bianca Maria Piccinino e dal mitico Andalù.
Orbene, oggi il pangolino, sorta di formichiere che vive in Asia ed Africa, fa parte della fauna a rischio di estinzione perché oggetto di un colossale traffico illegale. Non è il solo animale minacciato dal bracconaggio, ma ben settemila specie nel mondo sono oggetto di crimini difficili da estirpare perché insieme a tutte le forme di appropriazione e di commercio illegale di risorse naturali, producono un fatturato stimato in circa 187 miliardi di euro: il quarto mercato illegale del pianeta.
Per questo le Nazioni Unite, in occasione dell’edizione 2016 del World Environment Day hanno richiamato fortemente l’attenzione verso la lotta contro il bracconaggio e il commercio illegale di animali.
Un elenco stilato dal WWf è impressionante.
Ogni anno in Africa vengono cacciati più di 30.000 elefanti, Tanzania e Mozambico hanno perso in soli 5 anni tra il 50 e il 60% della popolazione di questi pachidermi. Ogni anno viene ucciso il 10% dei gorilla di pianura. In Zimbabwe è scomparso in pochi anni il 60% della popolazione di rinoceronti e in 10 anni è scomparso quasi il 70% degli elefanti di foresta dal bacino del Congo.
Anche gli squali sono in drammatico declino (alcune specie in pochi anni hanno subito una riduzione del 98%) mentre in alcune regioni abbiamo perso il 90% delle popolazioni dei già richiamati pangolini.
La tigre dell’Amur è stata ridotta dal bracconaggio a non più di 540 esemplari, in via di estinzione, mentre i leoni in Africa occidentale hanno a disposizione solo l’1% del precedente territorio di diffusione.
La cattura, l’uccisione, la trasformazione e la commercializzazione illegale di queste specie contamina un’infinità di prodotti e settori: dalla moda che fa ancora largo uso di pelli e avorio, all’arredamento che impiega materiali ricavati da alberi e altre piante in via d’estinzione. Dai prodotti farmacologici tradizionali ricavati da parti di tigre e corna di rinoceronti, al cibo laddove si macellano scimmie e pangolini. Per non parlare della impropria movimentazione di animali domestici o esotici quali pappagalli e rettili, per esempio.
L’Italia non fa eccezione. Milioni di uccelli ogni anno vengono uccisi da doppiette, trappole e reti, ricorda sempre il Wwf, le cui guardie ogni anno sequestrano migliaia di richiami, munizioni, armi illegali. Proprio in questi giorni si è concluso con buoni risultati il campo anti-bracconaggio di Ischia, una delle aree di sosta per i migratori primaverili che giungono sulle isole tirreniche esausti dopo il lungo viaggio di trasferimento.
Al nostro paese che, ricordiamolo, ha ospitato la Giornata Mondiale dell’Ambiente a Expo Milano 2015, viene richiesto di incrementare decisamente le attività per sensibilizzare i cittadini di ogni età a prendersi direttamente cura della Terra, a fare qualcosa per essere parte della conservazione della Natura e delle sue risorse, animali, acqua, aria, cibo.
Nessun richiamo retorico, ma l’invito affinché ciascuno senta la responsabilità di non mettere in discussione il futuro di tutti.
Vincenzo Iommazzo
