Sicurezza e Istituzioni : Intervista all’On. Angelo Tofalo

L’ingegnere Angelo Tofalo è Deputato della Repubblica Italiana, membro del COPASIR, il Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica e componente della IV Commissione Difesa presso la Camera dei Deputati.

– Onorevole Tofalo, l’ Europa è alle prese con gli attentati terroristici più feroci e imprevedibili dell’ era moderna, con l’ avvicinarsi della bella stagione c’ è da aspettarsi un ondata di migranti che arriveranno sulle nostre coste, con il rischio che possano esservi tra questi anche terroristi pronti a colpire il nostro Paese. Lei ritiene che le politiche messe in atto dalle istituzioni Nazionali in tema di prevenzione e sicurezza siano adeguate al rischio concreto che corre anche il nostro Paese?

“La globalizzazione ed i conflitti in diverse parti del mondo stanno causando un aumento dei flussi migratori che, legati alla minaccia terroristica internazionale, generano nuovi scenari di pericoli, spesso difficilmente prevedibili. Ci sono Paesi, ad esempio la Turchia, che aprono e chiudono i rubinetti dei flussi di migranti in una specie di “ricatto geopolitico”. Il rischio che in queste ondate ci siano anche potenziali terroristi pronti a colpire è serio e concreto. Credo che vada fatto e si debba fare ancora molto in tema di prevenzione e sicurezza per contrastare la minaccia. In primis ci vorranno maggiori e seri controlli alle dogane magari inserendo la video sorveglianza con riconoscimento biometrico; molto utile sarà poi l’introduzione del PNR (passenger number record) , attraverso il quale i dati dei passeggeri resteranno a disposizione di polizia e servizi segreti”.

-Da un punto di vista geograficamente a noi più vicino, nella piana del Sele e lungo la litoranea vi è una presenza enorme di immigrati e spesso queste zone sono ahimè preda del degrado e della malavita, può essere questa situazione un focolaio di frustrazioni e potenziali pericoli?

“Sicuramente le condizioni di degrado, le scarse possibilità economiche e la malavita rappresentano sensibili fattori utili alla creazione di un facile tessuto per la nascita di nuovi pericoli. Ovviamente slegherei questo tipo di minaccia da quella terroristica che ha bisogno di analisi di diverso tipo e ben più approfondite”.

– A mio modesto avviso andrebbero compiuti atti di integrazione tra i popoli veramente incisivi e in questo la politica e le istituzioni locali dovrebbero impegnarsi di più, è d’ accordo?

“Concordo pienamente con Lei. Il Governo dovrebbe destinare risorse per la creazione di progetti utili a sviluppare lavoro ed integrazione sui territori. Le Istituzioni locali dovrebbero essere spinte e facilitate nella creazione di politiche sociali di integrazione. Ripeto una parola, secondo me chiave, che ha nominato anche Lei, “integrazione” e non “contrasto”.”

– Sempre sul tema sicurezza Lei è membro del COPASIR ed esperto di informatica, ultimamente gli scontri tra investigatori e aziende come Facebook o apple o whatsapp hanno posto l’ attenzione su alcuni equilibri da rispettare per salvaguardare i diritti importanti che vengono chiamati in causa, come vede Lei il problema del rapporto che intercorre tra ” privacy e sicurezza “?

” C’ è una linea molto sottile tra privacy e sicurezza. Oggi poi, con il diffondersi di internet ed il continuo progresso tecnologico, milioni di utenti danno spontaneamente loro informazioni a società ed aziende. Molte di queste, mi vengono in mente i colossi del “big data” Google, Facebook, Twitter, hanno sviluppato ormai una capacità informativa anche maggiore degli stessi governi. Credo che in futuro sul tema della privacy e della gestione di questi dati ci saranno scontri sempre maggiori. L’informazione è potere, e chi oggi e nel prossimo futuro avrà sempre più dati di utenti in rete avrà un sempre maggiore e crescente potere.

– Per concludere, ritiene ammissibile e giusta una limitazione di libertà per salvaguardare la sicurezza delle persone in questo particolare momento storico? Nel rispondere mi piacerebbe sapere, nel caso Lei ammettesse tale eventualità, anche come si potrebbe vigilare sui ” controllori” delle nostre vite per meglio comprendere, nel caso, chi e come controlla chi ci controlla.

“Questo è un discorso molto serio legato ai precedenti concetti di sicurezza e privacy. Sono fortemente convinto che non ci possa essere sicurezza senza libertà. Una persona sicura, un gruppo di persone sicure, una comunità o un città sicura è una città libera. Credo che la miglior soluzione a tutto sia una crescita collettiva ed una sempre più spinta diffusione della cultura della sicurezza. Persone sempre più preparate, formate e consapevoli delle minacce che ci circondano creano una società più consapevole, più sicura e quindi più libera”.

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